DECENNIO
2010
2010
Il secondo decennio del Duemila conferma il trend di crescita
Nel secondo decennio del Duemila, spicca l’evidente migliore performance della provincia di Cremona in rapporto alla situazione lombarda, con valori di export manifatturiero fino a quel momento inediti, per quanto, in generale, i risultati restassero ancora al di sotto dei livelli raggiunti nel 2011. In ogni caso, si tratta di dati più che positivi per un’economia scarsamente vocata all’esportazione, a conferma della crescita della domanda stimolata essenzialmente dal mercato interno, che supplisce a un settore estero divenuto alquanto altalenante.
Da un lato la chimica, che annovera multinazionali di successo come la Coim di Mario Buzzella (presidente dell’Associazione industriali di Cremona dal 2005 al 2009) e Cesare Zocchi, rafforza la sua presenza nel Cremasco grazie a un tessuto imprenditoriale focalizzato sulla cosmesi. Proprio qui, tra Crema, Bergamo, Milano e la Brianza, si concentra ancor oggi la gran parte dei terzisti italiani produttori di make-up per i più grandi marchi internazionali. Da segnalare Chromavis, azienda del gruppo francese Fareva con sede attuale a Offanengo, e Ancorotti Cosmetics, regina del mascara fondata nel 2009 da Renato Ancorotti e dalla figlia Enrica dopo 25 anni di esperienza nel settore, oggi proprietaria dell’ex stabilimento Olivetti a Crema, progettato da Marco Zanuso e da un giovane Renzo Piano.
Dall’altro se l’Antoniazzi di Pizzighettone, vera e propria eccellenza nel ramo della pavimentazione e dei rivestimenti, rappresenta l’eccezione di un comparto, quello dei laterizi, in forte contrazione, il settore petrolifero è contrassegnato nel 2011 dalla decisione di Tamoil di cessare le attività di raffinazione presso il sito produttivo cremonese, stante l’obsolescenza dell’impianto.
Aziende diverse, insomma, con storie e imprenditori differenti – ha sintetizzato di recente l’attuale direttore di Confindustria Cremona, Mario Falanga – «tutti uniti dalla passione, dalla voglia di fare, di creare, di restituire qualità attraverso il loro lavoro». La condizione prioritaria e necessaria per affrontare nuove sfide, alle quali, sulla scorta del passato e nel corso del presente, il futuro ci chiamerà.

